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Oltre gli stereotipi: la nuova leadership al maschile


mancanza stimoli al lavoro

Sto seguendo un corso sulla PNL che mi consentirà di offrire nuovi strumenti che penso potranno essere utili ai miei clienti in alcune specifiche situazioni.

Oggi ci siamo focalizzati sull'importanza della linguistica e dell'utilizzo delle parole giuste e in particolare abbiamo compreso come in una comunicazione efficace siano da demonizzare le generalizzazioni, perché non "arrivano", sono alibi, servono a costruire una fortezza di assenza di cambiamento.

Pensate a quante volte oggi per semplificare la realtà (molto complessa) generalizziamo, usiamo termini a sproposito, anche quando semplicemente non c'entrano nulla. Alcuni esempi? Patriarcato, narcisismo, maschilismo. Intendiamoci, sono consapevole che siano fenomeni presenti nella nostra società, ma non mi piace generalizzare per semplificare.

In questo panorama, mi sono resa conto di quanto sia stato generalizzato e semplificato anche lo storytelling sul maschilismo sul lavoro, su leader maschili totalmente privi di gentilezza e sull'incapacità degli uomini di successo di mettersi in discussione.

Nel mio percorso come executive coach, ho avuto il privilegio di assistere a una realtà molto diversa da questi stereotipi diffusi sulla mascolinità e la leadership.


Sfatare i pregiudizi iniziali

All'inizio della mia carriera da coach, molti colleghi mi suggerivano di concentrarmi principalmente su una clientela femminile.

"Le donne sono più propense alla riflessione", mi dicevano, "hanno più voglia di mettersi in gioco e lavorare su se stesse."

Era un pregiudizio diffuso che, con l'esperienza, ho scoperto essere completamente infondato.


La leadership maschile in evoluzione

Ultimamente sto lavorando con numerosi dirigenti, CEO e manager di importanti aziende. Quello che ho scoperto è un mondo sorprendentemente diverso dalla narrativa dominante sulla mascolinità nel business. Ho incontrato uomini che, contrariamente agli stereotipi, sono profondamente consapevoli dell'importanza della crescita personale e professionale. Questi leader non vedono il coaching come un'ammissione di debolezza, ma come uno strumento strategico per il loro sviluppo. Sono uomini che hanno compreso che la vera forza sta nella capacità di mettersi in discussione, di essere anche vulnerabili, di ammettere di non avere tutte le risposte.


L'arte del coaching al maschile

L'esperienza mi ha insegnato che per costruire un rapporto di coaching efficace con i leader maschili è necessario un approccio bilanciato.

Da un lato, è fondamentale creare uno spazio di accoglienza "femminile", dove possano sentirsi sicuri di esprimere dubbi e vulnerabilità.

Dall'altro, è altrettanto importante mantenere una struttura concreta e pragmatica che li faccia sentire a loro agio.

Questo equilibrio tra empatia e pragmatismo, tra accoglienza e struttura, permette di creare quel clima di fiducia necessario per un lavoro profondo e trasformativo.


Il coraggio di cambiare

C'è un particolare coraggio nel decidere autonomamente di intraprendere un percorso di coaching. Questo è un punto molto importante che ultimamente mi colpisce: c'è un'estrema differenza tra il decidere di fare un percorso di coaching perché proposto dall'azienda presso cui lavoriamo, e il decidere di fare questo percorso autonomamente.

Si tratta di clienti che non arrivano spinti da crisi aziendali o pressioni esterne, ma da un desiderio autentico di evolversi come leader e come persone.

Riconoscono che il mondo del business sta cambiando rapidamente e che le vecchie forme di leadership autoritaria non sono più efficaci.


Ho osservato CEO e C-level di successo lavorare duramente per:

- Sviluppare una maggiore intelligenza emotiva

- Imparare ad ascoltare più profondamente i loro team

- Bilanciare meglio vita professionale e personale

- Costruire relazioni più autentiche con collaboratori e stakeholder.


Una nuova narrativa della mascolinità

Io credo che persistere nel raccontare la mascolinità (cosi' come del resto la femminilità) con pregiudizio non stia aiutando l'evoluzione della nostra società.

Esiste un esercito di leader che stanno ridefinendo cosa significa essere un uomo di successo nel mondo degli affari, con una consapevolezza e apertura disarmanti.

Esiste un esercito di leader che ha compreso che non si tratta più solo di risultati e performance, ma di crescita personale, consapevolezza emotiva e capacità di creare connessioni autentiche.


Il ruolo del coaching

ll coaching diventa in questo contesto uno spazio sicuro dove questi leader possono:


- Esplorare nuove prospettive senza giudizio

- Lavorare sulle proprie vulnerabilità come opportunità di crescita

- Sviluppare uno stile di leadership più autentico ed efficace

- Integrare le dimensioni personali e professionali della propria vita


Guardando al futuro

Questa nuova generazione di leader maschili sta aprendo la strada a un cambiamento culturale più ampio. Stanno dimostrando che la vera forza non sta nel conformarsi a stereotipi limitanti, ma nell'avere il coraggio di essere autentici e di lavorare costantemente su se stessi.

È una trasformazione silenziosa ma profonda, che sta ridefinendo non solo il significato di leadership, ma anche quello di mascolinità nel mondo professionale. Ed è una trasformazione che merita di essere raccontata, celebrata e incoraggiata.


Come coach, sono ottimista sul futuro della leadership, tanto femminile quanto maschile. Vedo sempre più uomini pronti ad intraprendere questo viaggio di scoperta e crescita personale, consapevoli che questo li renderà non solo leader migliori, ma anche persone più complete.



Sabrina Selmi - w -career & executive coach Logo.png

SABRINA SELMI

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